Il mio 68 (1°)

piccola autobiografia in 3 puntate. Capitolo primo Per me il 68 ha avuto inizio il 27 aprile 1966, quando lo studente di sinistra Paolo Rossi morì nella facoltà di Lettere a Roma, precipitando da una balconata a seguito di violenze subite da un gruppo di estrema destra. Ero entrato nella Facoltà di Architettura nel 1963, quando avevo ancora 18 anni, con idee politiche confuse e una educazione cattolica repressiva frutto di un cultura piccolo-borghese. Per tre anni avevo pensato solo al mio dovere di studente in una Facoltà che stava mutando geneticamente, passando da una formazione di tipo accademico ad una … Continua a leggere Il mio 68 (1°)

Il mio 68 (2°)

piccola autobiografia in 3 puntate. Capitolo secondo Ma cosa significava cinquanta anni fa dichiararsi “comunista”? Cosa significava per molti degli studenti che in quei mesi scendevano in piazza? Se consideriamo che stiamo parlando di eventi accaduti a poco più di vent’anni dalla fine del fascismo, la ribellione emersa dalle lotte studentesche, almeno in Italia, era come una scarica di energia esplosa da un tappo che aveva imprigionato le libertà individuali per tanti anni. Cantavamo contro la stessa borghesia che ci aveva allevato sino ad allora, esprimendoci con parole anche violente: Voi gente per bene che pace cercate  –  la pace per far … Continua a leggere Il mio 68 (2°)

Il mio 68 (3°)

piccola autobiografia in 3 puntate. Capitolo terzo Terminate le occupazioni nelle università, alla fine della primavera tornammo a studiare, o, meglio, a svolgere esami. La parola d’ordine era “esami politici”. Un termine ambiguo che ad Architettura venne interpretato in due modi diversi a seconda dell’orientamento politico dei docenti. Perché, va detto, soprattutto da noi c’erano molti docenti di sinistra che erano rimasti intrappolati tra la difesa della loro disciplina e il desiderio di unirsi alle lotte degli studenti. Così, con i docenti progressisti si svolgevano gli esami sui contenuti del corso, rifiutando però la valutazione individuale e imponendo la discussione di … Continua a leggere Il mio 68 (3°)

Si può far ridere senza deridere

I brevi commenti su film in uscita che scrivo su questo blog in genere sono relativi  ad opere che meritano interesse sia per i risultati formali che per i contenuti. Il caso di Come un gatto in tangenziale è diverso, perché lo ritengo un film sbagliato, anzi, peggio che sbagliato. Ma occorre parlarne. Il regista Riccardo Milani (anche sceneggiatore insieme ai consueti Andreotti, Calenda e Cortellesi) è un prolifico e competente professionista di cinema e televisione, che si iscrive nel genere della commedia all’italiana. I suoi film ottengono spesso un buon successo di pubblico. Il recente Scusate se esisto ha … Continua a leggere Si può far ridere senza deridere

L’equivoco delle tasse universitarie

Dal 2009 (governi Berlusconi e Monti), con l’apparente giustificazione della crisi economica e del debito pubblico e con l’alibi di un mondo accademico ipertrofico, è stato avviato un forte taglio alle risorse degli Atenei italiani. In realtà il motivo era la scarsa considerazione per la formazione e la ricerca qualificata, non considerata prioritaria, secondo lo slogan “con la cultura non si mangia”. Il Fondo Finanziamento Ordinario (FFO) delle Università pubbliche, che copre la maggiore parte delle spese degli atenei,  è stato ridotto dell’11% risultando pari allo 0,42% del PIL italiano, contro l’1,5% di Germania e Francia. A causa della crisi … Continua a leggere L’equivoco delle tasse universitarie

Senza amore

Loveless, di Andrej Zvyagintsev (già autore di Leviathan, Il Ritorno, Elena…), più che un film è un teorema che vuole dimostrare come, senza la capacità di amare, ogni evento o cambiamento resti tragico. Vincitore del Premio della Giuria all’ultimo festival di Cannes, candidato al Golden Globe e all’Oscar, molto apprezzato dalla critica, è un film da vedere, ma che difficilmente può far piacere. Qualcuno lo ha definito un film spietato e crudo. In realtà è una lettura fredda e distaccata dell’animo umano quando non è capace di amare. Uno stato molto diffuso nella condizione contemporanea sia nell’ambito del disagio economico … Continua a leggere Senza amore

Roma prigioniera di bellezza

(articolo pubblicato anche su L’Italia Che Verrà – litaliacheverra.it)   C’è una tela molto bella del preraffaellita John Everett Millais che rappresenta la Ofelia amata da Amleto distesa nell’acqua di un ruscello. Prigioniera della sua bellezza, travolta da intrighi e follie, incapace di reagire, Ofelia si abbandona al suo destino lasciando che il corpo, le vesti e i fiori che porta con se si disperdano nel fluido. Guardo il dipinto: quella bellezza, quel gelido abbandono con gli occhi socchiusi e le braccia aperte mi fanno pensare alla città di Roma, perché anche Roma appare stremata dalla sua bellezza e immersa … Continua a leggere Roma prigioniera di bellezza