Nel posto sbagliato e nel momento sbagliato

Ho avuto la fortuna di vedere un paio di mesi fa la serie completa de “The Night Of” in anteprima, ma, uscito il primo episodio su SKY, ho iniziato a rivederla. Non mi era mai capitato. Ci son tre ragioni per dichiarare questa serie televisiva – ideata, scritta e realizzata per HBO da Richard Price e Steven Zaillian, e interpretata principalmente da John Torturro, Riz Ahmed, Bill Camp, Sofia Black D’Elia, Peyman Moaadi e Poorna Jagannathan – la migliore serie uscita nel 2016 e forse una delle migliori in assoluto. La prima ragione è che sceneggiatura, interpretazione e regia concorrono … Continua a leggere Nel posto sbagliato e nel momento sbagliato

Un papa bipolare

Nella nuova generazione di registi italiani senza dubbio Paolo Sorrentino è il più affermato a livello internazionale, destinato a prendere il posto dei grandi maestri degli anni Cinquanta e Sessanta; di Fellini soprattutto, sempre molto amato negli USA. Ammetto di essere anche io uno stimatore dei lavori di Sorrentino: dall’Uomo in più (2001) e Le Conseguenze dell’amore (2004), sino agli ultimi, oltre alla Grande bellezza (2013) e Youth (2015), anche il This Must Be The Place (2011), poco apprezzato negli States ma, a mio avviso, uno dei suoi migliori film. Con grande curiosità quindi ho atteso l’uscita della sua prima … Continua a leggere Un papa bipolare

Le Serie TV e NARCOS

Ci son molti appassionati di Cinema che nutrono dubbi nel considerare le Serie un format che possa esprimere le stesse qualità di un lungometraggio tradizionale, che si conclude generalmente nello spazio temporale compreso tra i 90 e 150 minuti. I dubbi riguardano innanzi tutti la “scrittura” del film che sarebbe necessariamente dilatata e scandita dalle “tappe” dei singoli episodi. Ma anche la regia, per necessità condotta a più mani, e la recitazione, affidata ad interpreti non sempre di primo piano. In definitiva i cinefili dubbiosi considerano la Serie una espressione cinematografica di livello basso, espressa dalla televisione, con i mezzi … Continua a leggere Le Serie TV e NARCOS

I seguaci dello stragismo

The Following – una serie TV prodotta dalla FOX in onda tra il 2013 e il 2015 – racconta di una setta di serial killer guidati da un capo carismatico (un intellettuale studioso di Edgar Allan Poe) che, sulla base di presunti spunti ideologici, imperversa negli USA uccidendo a caso e in luoghi diversi. La serie, molto violenta, non è un granché e dopo la prima stagione, appare ripetitiva e noiosa. Ricordo però che, nel vederla, la cosa che mi dava più fastidio e che giudicavo irreale e cinematograficamente impropria era la mancanza di una finalità comprensibile nel praticare l’assassinio. Non … Continua a leggere I seguaci dello stragismo

Evviva il “politicamente scorretto”!

Al termine della quarta puntata Corrado Guzzanti ci spiega la sua morale: l’intellettuale (di sinistra), costretto nel suo frustrante rigore conformista, ritroverà la sua libera capacità di esprimersi solo depurandosi in una dimensione popolare priva di schemi e di finzioni. E’ un bagno salutare nel “politicamente scorretto”. Al suo “doppio” – il comico Bizio – che si appresta ad entrare in scena, un addetto al palcoscenico urla: – ricorda che  nelle tue battute puoi dire solo parolacce come culo, cazzo, fregna, negro e frocio, e nessun’altra! – Corrado Guzzanti percorre una strada molto diversa dalla sorella Sabina, ormai schierata in un impegno politico, mettendo innanzi tutto in discussione se stesso e il … Continua a leggere Evviva il “politicamente scorretto”!

FIORE: un bel film, una grande interprete

Sono andato a vedere Fiore sull’onda di alcuni recenti successi dei giovani registi italiani, ricordando il bel film di qualche anno fa di Claudio Giovannesi (diplomato al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma) Alì ha gli Occhi Azzurri e considerando che negli ultimi 10-15 anni il Centro Sperimentale ha diplomato buoni registi (tra gli altri Cupellini e Nicchiarelli), attori (tra cui Rohrvacher, Scamarcio, Crescentini, Lodovini), sceneggiatori, ecc… Così, vedendo la eccezionale interpretazione di Daphne Scoccia, pensavo fosse anche lei una allieva appena formata. Invece, mi è stato detto, è il suo primo film, era una cameriera di una trattoria romana. Fiore è un film non … Continua a leggere FIORE: un bel film, una grande interprete

Anni Settanta tra rock e amore

Anni Settanta: ancora in tempi di guerra fredda era però imminente la fine della guerra del Vietnam; il mondo era colpito dai primi terrorismi, esito marginale, ma perverso, delle rivoluzioni culturali del ’68; in Oriente cresceva una Cina sempre più vicina. La crisi petrolifera, insieme alle prime testimonianze scientifiche di una imminente crisi ambientale, faceva da riscontro ad una dinamica culturale ricca di novità. Si diffondevano i romanzi innovativi di Bukowski, Marquez, Kundera, Calvino ed Eco; un cinema più internazionale, ma sempre dominato da Hollywood, attirava il pubblico con gli emergenti Coppola, Friedking, Cimino, Scorsese, Allen, Spielberg e Lucas; la … Continua a leggere Anni Settanta tra rock e amore

Che ne sarà della Festa del Cinema di Roma?

Room è un bel film del regista Lenny Abrahamson, di coproduzione irlandese-canadese, premiato a Toronto, presentato anche alla Festa del Cinema di Roma, Golden Globe e Oscar per l’attrice Brie Larson, con un meraviglioso bambino Jacob Tremblay nella parte del piccolo Jack. La reclusione di madre e figlio ad opera di un folle, sebbene tratta da un romanzo, rievoca drammatici fatti di cronaca nei quali giovani donne sono state rapite, stuprate e recluse per anni.  Il film, scritto, interpretato e diretto con grande sensibilità, appassiona e coinvolge lo spettatore nel passaggio dalla condizione di terribile reclusione alle difficoltà di reinserimento nel mondo reale. … Continua a leggere Che ne sarà della Festa del Cinema di Roma?

Elegia della pietas

Confesso che ho avuto delle resistenze mentali prima di decidermi. Così l’ho visto solo due mesi dopo la sua uscita in Italia. Non credo ci siano stati altri film sulla Shoah così coinvolgenti, così profondi nel descrivere una delle più grandi tragedie della storia dell’umanità. Il Figlio di Saul, opera prima di László Nemes, ti trascina dentro un campo di concentramento seguendo l’itinerario dell’eccidio, dalle camere a gas ai forni crematori, dai colpi alla tempia al trascinamento impietoso dei corpi chiamati “pezzi”. Ma non inquadra mai direttamente l’atto dell’assassinio né i corpi, perché l’orrore è letto negli occhi del protagonista che a … Continua a leggere Elegia della pietas

I limiti del surreale

nel film Lo chiamavano Jeeg Robot. Il cinema è invenzione e fantasia. Così il surreale ha una lunga tradizione avviata con i maestri del muto, Keaton e Chaplin, proseguita con Buñel e Jodorowsky, Cronenberg e Lynch, sino ai recenti raffinati film di Andersson (Un Piccione seduto su un ramo…) e di Von Dormael (Dio esiste e abita a Bruxelles). Similmente il cinema ha celebrato la narrazione oltre il reale con i supereroi del fumetto, la fantascienza e i fantasy. Ma il cinema è anche rappresentazione della realtà, ora leggera, complice e sentimentale, ora cruda, critica e drammatica. Come è anche ironia, … Continua a leggere I limiti del surreale