Tra due guerre.

Il regista di Last Flag Flaying, presentato in anteprima il 28 ottobre alla Festa del Cinema di Roma  e in uscita a novembre, Richard Linklater, è anche l’autore del celebre Boyhood, il film lungo 12 anni (di riprese) che vinse molti premi tre anni fa. Questo film del 2017, ambientato nel 2003 nel vivo delle menzogne della amministrazione Bush, si presta a diverse letture: è un road movie che racconta il ritorno a casa del corpo di un marine USA morto in Iraq; è uno sguardo sulla condizione dei soldati americani in guerra; è la storia di una amicizia che … Continua a leggere Tra due guerre.

Nico 1988, tra sofferenza e riscatto

Praga, 1987. Christa Päffgen, in arte Nico, entra in scena nella piccola sala di un teatro buio e malmesso della Cecoslovacchia comunista, per cantare clandestinamente davanti ad una platea di giovani. Non è riuscita a trovare l’eroina con cui suppliva all’energia persa in anni difficili. E’ in crisi di astinenza, ma decide di cantare ugualmente. Parte “My Heart is Empty” ed è una carica di energia per lei e per il pubblico, la droga musicale con cui finalmente Nico trova il suo riscatto e presto ritroverà il figlio. E’ il momento topico di Nico, 1988, un film difficile, preparato a … Continua a leggere Nico 1988, tra sofferenza e riscatto

DISTOPIA DELLA REALTÀ Blade Runner tra 2018 e 2049

La storia raccontata nel primo Blade Ranner è ambientata nel 2018 e quella del sequel, Blade Runner 2049, è ambientata, appunto, trenta anni dopo. E’ poco meno della distanza temporale che intercorre tra l’uscita del primo film (1982) e quella del secondo (ottobre 2017). Così la rappresentazione di un mondo corrotto dall’inquinamento, dall’affollamento e dalla violenza, che fece del film di Ridley Scott non solo un capolavoro cinematografico, ma anche un geniale presagio degli imminenti mali del pianeta, ritorna insieme ad un Harrison Ford correttamente invecchiato. Ma questi decenni di distanza consentono anche di rappresentare la metropoli futura ancora più cruda e … Continua a leggere DISTOPIA DELLA REALTÀ Blade Runner tra 2018 e 2049

La purezza nella periferia

Continuando a riflettere sul cinema italiano, sempre più mi convinco che la produzione cinematografica affidata a sceneggiatori, registi ed attori già affermati – escludendo naturalmente alcuni “mostri sacri” come Garrone, Sorrentino, Virzì e pochi altri – resta confinata in un ambito di mediocrità dal quale emergono pochissime eccezioni. Al contrario, di anno in anno esce qualche buon film tra quelli di sceneggiatori e registi esordienti (o quasi), soprattutto quando hanno avuto la fortuna di essere stati selezionati in festival importanti. Quello che soprattutto colpisce è l’abilità di questi registi nel dirigere attori senza grandi esperienze o non professionisti. Un merito … Continua a leggere La purezza nella periferia

ELLE, una delusione

Dopo averne letto i commenti al Festival di Cannes 2016, le recensioni favorevoli di quasi tutti i critici e avere preso atto dei premi ricevuti (César come miglior film e migliore attrice, Golden Globe come migliore attrice) sono andato volentieri a vedere Elle, di Paul Verhoeven, con Isabelle Huppert, tratto dal libro Oh… dello scrittore francese Philippe Djian (che non ho letto). Trovavo inquietante, ma coraggioso sviluppare una storia di stupro, andando oltre il senso comune del rigetto di uno degli atti più disumani che si possano commettere contro la persona. Sapevo di trovarmi davanti alla vicenda di una donna … Continua a leggere ELLE, una delusione

La presenza del passato tra fotografia e cinema

Non è possibile definire solo videoarte il lavoro di Bill Viola. Lo furono certamente le prime opere, tra cui The Reflecting Pool (1977-79), che, si dice, nacque dal ricordo di una caduta in acqua da piccolo, oppure la celebre Chott el-Djerid, A Portrait in Light and Heat (1979-81), che indicò percorsi espressivi per molti altri artisti del videotape. Ma le opere più recenti, nate con le applicazioni video in alta definizione (HD) – nel passaggio di secolo e nella piena maturità artistica – a mio avviso sono l’invenzione di un nuovo dispositivo espressivo, che si colloca in posizione intermedia tra fotografia … Continua a leggere La presenza del passato tra fotografia e cinema

Cosa sono venuti a fare?

La fantascienza è un genere difficile, che non piace a tutti. Colpa probabilmente del suo scivolamento nel fantasy per i giovani, delle troppe guerre stellari e della frequente ripetizione di storie ed immagini già viste. La fantascienza diventa grande cinema non tanto quando racconta il futuro, bensì quando trasferisce in un futuro possibile gli interrogativi della nostra esistenza contemporanea. Le tre serie antologiche inglesi di Black Mirror uscite (In Italia su SKY) tra il 2011 e il 2016, lo confermano in pieno.  Era stato così per il capolavoro della fantascienza, 2001, Odissea nello spazio (1968), sul rapporto tra uomo e … Continua a leggere Cosa sono venuti a fare?

Una pagina bianca ha molte possibilità

Paterson è una città del New Jersey, è il titolo di un volume di poesie dello scrittore William Carlos Williams ed è il nome del protagonista dell’omonimo film. Da questo triangolo concettuale nasce il film di Jim Jarmusch (tra i lungometraggi: Down By Low, 1991; Dead Man, 1995; Ghost Dog, 1999). Un film importante e da vedere, che è piaciuto molto a Cannes ed alla critica, ma difficilmente potrà piacere a chi, nei film, cerca una storia. Un film intimista, la descrizione più che la narrazione. Lo sfondo è una città industriale nella quale unica attrattiva sembra essere il fiume … Continua a leggere Una pagina bianca ha molte possibilità

Fuori o dentro il mondo?

Captain Fantastic, di Matt Ross, è un bel film che crea disagio. Ben (Viggo Mortensen), un intellettuale che vive in isolamento con i figli in una foresta nel nord-ovest degli Stati Uniti, è pervaso da un furore eco-ideologico in una commistione di marxismo, anarchia e naturalismo. Adora Noam Chomsky come un dio ed educa i figli a pratiche cruente di caccia, sfide estreme alla natura e fanatismo culturale.      Tutta la prima parte del film è costruita in modo da indurre nello spettatore un senso di fastidio e di distanza per una strana famiglia che vive “fuori dal mondo”, … Continua a leggere Fuori o dentro il mondo?