Commenti in poche battute-n.2

C’è un disagio che mi accompagna da anni. Nasce dalla sensazione di non essere capito quando parlo di architettura. Intendiamoci, non quando la conversazione è con altri architetti. In quei casi la comunicazione – in accordo o disaccordo – fila via senza problemi. Diversa è la situazione quando parlo di architettura al di fuori del mondo degli architetti. Mi consolo osservando che è un problema di carattere generale. Se l’architetto oggi parla di architettura con gli studenti di architettura, nei seminari universitari o scrive sulle riviste specializzate, viene capito. Se parla con imprenditori di architettura vista come business, viene capito e seguito. Se parla di architettura intrecciata con la politica, attenendosi alle finalità di una amministrazione o di una lobby, viene ugualmente capito e seguito. Ma quando l’architetto parla della qualità dell’architettura in sé, fuori da interessi economici e fuori dalla politica trova molto spesso un muro.

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