Senza amore

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Loveless, di Andrej Zvyagintsev (già autore di Leviathan, Il Ritorno, Elena…), più che un film è un teorema che vuole dimostrare come, senza la capacità di amare, ogni evento o cambiamento resti tragico. Vincitore del Premio della Giuria all’ultimo festival di Cannes, candidato al Golden Globe e all’Oscar, molto apprezzato dalla critica, è un film da vedere, ma che difficilmente può far piacere.

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Qualcuno lo ha definito un film spietato e crudo. In realtà è una lettura fredda e distaccata dell’animo umano quando non è capace di amare. Uno stato molto diffuso nella condizione contemporanea sia nell’ambito del disagio economico che in quello del benessere. In molto cinema cosiddetto “sociale” – ad esempio quello inglese di Ken Loach e Stephen Frears – la causa del malessere deriva dalla disoccupazione, condizione di sfruttamento, difficoltà economica o degrado ambientale. In questi casi la negatività dei protagonisti e la difficoltà negli affetti viene giustificata dalle ingiustizie sociali. Lo spettatore è appagato e, partecipando al destino di chi ha subito angherie e soprusi, si commuove e compiace.

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Ma nella Russia di oggi, colta nel transito verso il benessere, non c’è spazio per alcuna forma di giustificazione e tanto meno riscatto. Un matrimonio affrettato dalla nascita di un bambino disvela anaffettività verso il figlio e rancori di coppia spinti sino all’odio. Ma è un odio che sembra ereditato da una madre altrettanto disperata e senza affetti. La separazione della coppia è una liberazione che apre nuove relazioni praticate con la sola consolazione del sesso. E solo dal piacere del sesso nascono effimere dichiarazioni di amore. L’evento della scomparsa del figlio viene vissuto come conferma di un tragico errore. Persino l’umanità che si muove attorno alla coppia impegnata a ricercare il bambino scomparso sembra priva di sensibilità: la polizia interviene solo per gli aspetti formali e burocratici e i volontari, più che sentirsi coinvolti nella drammatica ricerca di un bimbo di 12 anni, sembrano impegnati in un gioco di ruolo.

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Così tutto finisce come è iniziato. Il bimbo, che nel pensiero dei genitori non esisteva prima, non esiste neppure dopo. Le nuove coppie che si sono formate dopo la separazione, concluso il ciclo iniziale dell’attrazione fisica, prive di capacità di amare, tornano inevitabilmente alla noia che anticipa l’insofferenza e prepara all’odio.

2 pensieri su “Senza amore

  1. Recensione quasi totalmente condivisa, non sono così sicura però che i volontari che aiutano nelle ricerche siano senza amore, anzi dalle domande che fa il capo dei volontari al padre e dal modo in cui rimane sorpreso dalla freddezza non direi proprio. Forse su questo punto siamo in disaccordo, tutto il resto lo condivido.

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