Emiliano Ilardi e Fabio Tarzia hanno scritto questo testo divertente e paradossale, ma realistico, per la voce Università, pubblicata sul “Breve Dizionario della Ideologia Italiana”, curato da Massimo Ilardi per manifestolibri, Roma 2016. Gli acronimi e le procedure di cui si parla sono tutti reali. Credo che pochi scritti riescono a spiegare, così bene e con tanta leggerezza, la situazione in cui si trova oggi l’Università italiana, gravemente scossa da una turbolenza burocratica malamente interpretata come valorizzazione meritocratica. (per concessione di manifestolibri)
Al Signor Colonnello (omissis), Comandante della V Sezione Anti Terrorismo e Sicurezza Nazionale – Roma 25 luglio 2014
Spettabile Colonnello,
si trasmette in allegato la seguente intercettazione telefonica a sua volta inviataci dalla Guardia di Finanza ed effettuata nell’ambito di un’inchiesta sulla compravendita di esami di laurea. La conversazione si svolge il 30 giugno 2014 tra il prof. (omissis) Presidente del Corso di Laurea in (omissis) e il prof. (omissis) Presidente del Corso di Laurea in (omissis) dell’Università degli studi di (omissis). Il maresciallo (omissis), responsabile della suddetta intercettazione mi invia la medesima per chiarimenti. L’ufficio che io dirigo ha provato senza successo ad interpretare il dialogo in oggetto visto che molte delle sigle utilizzate dai parlanti non corrispondono a quelle presenti sul sito del MIUR (Ministero dell’Università e della Ricerca) e che si riscontrano altresì numerose imprecisioni nell’interpretazione delle norme emanate dal suddetto ministero. Essendo altamente improbabile che due Professori Ordinari di tale livello accademico commettano errori così evidenti, sospettiamo la presenza di linguaggio cifrato. Di conseguenza chiediamo aiuto al Suo ufficio notoriamente esperto nella decifrazione di codici complessi di stampo terroristico ed eversivo.
Nel ringraziarLa
Capitano (omissis), Vicecomandante della III sezione della Direzione Nazionale Antimafia
– Ciao (omissis) sono (omissis). Come stai?
– Non me ne parlare sono alle prese con la scheda SUA per l’AVA.
– Ancora non l’hai fatta?
– Ci sto lavorando. Credo che copierò una parte del RAR fatto dalla CAV l’anno scorso. È che abbiamo nominato in ritardo la commissione paritetica e quindi…
– Comunque sbrigati altrimenti rischi che non ti accreditino il corso di laurea e poi il nucleo di valutazione dell’ANVUR quest’anno pare che faccia controlli severi
– Non hanno proprio un cazzo da fare eh? Già che ci siamo tu hai capito se la SUA sostituisce il RAD?
– Sì. E anche l’OFF.F
– Grazie. In ogni caso ho qualche problema con i requisiti minimi di docenza da quando è morto l’ordinario di Epigrafia Latina.
– Ma hai calcolato bene il fattore W? Ti mando la formula che ho preso dal sito del MIUR
– (appare messaggio) W = numero immatricolati/ numerosità massima teorica. Es: corso di laurea Y con numero di immatricolati previsti pari a 180. Numerosità massima teorica del gruppo a cui afferisce il corso Y pari a 150. W =180/150-1=0,2. Pertanto la docenza necessaria per attivare il corso Y con 180 immatricolati risulta pari a (primo corso di 150 studenti) 12 + (corso di raddoppio di 30 studenti) 2 (9 x 0,2 = 1,8, arrotondato all’intero superiore: 2).
– (37 secondi di silenzio)
– Sì ho calcolato bene. Mi manca un docente.
– Non puoi dare i suoi insegnamenti a contratto?
– Continuerebbe comunque a mancare un docente perché i contrattisti non sono calcolabili nella numerosità… e poi secondo il regolamento non posso attivare i contratti se il corso di laurea supera la percentuale media di contratti prevista dall’Ateneo.
– Ma sei sicuro?
– Sì se non ho interpretato male la norma… Mi sa che mi tocca andare con il piattino in mano a chiedere in prestito un docente al Dipartimento di (omissis)
– Oh mio Dio… a quei fessi?
– E lo sai già chi mi daranno vero?
– Non mi dire il prof. (omissis)… quello che insegna Culture Assiro-babilonesi.
– Proprio lui… Il più stronzo di tutti… capirai… non vedono l’ora di liberarsene. Ma io dico… Ma non poteva morire l’anno prossimo ‘st’ epigrafista del cazzo almeno così secondo il regolamento potevo cambiare l’offerta formativa e togliere le sue materie
– (risate) Non ti invidio proprio… quello è un paranoico con tendenze psicotiche. Dicono che sappia recitare a memoria il contenuto di tutte le tavolette d’argilla di Ninive.
– E che non lo so? Il problema è che conosce pure a memoria e rispetta alla lettera tutti i regolamenti, norme e decreti emanati dalla riforma Gentile alla riforma Gelmini. Se viene da noi ci blocca le attività del Corso di Laurea solo per il gusto di farlo
– Se almeno fossero già usciti i risultati dell’abilitazione nazionale si poteva provare a far diventare associato in breve tempo il ricercatore di numismatica, è bravo…
– In breve tempo? (risate). Ma se ancora non è uscito il decreto rettorale con la ripartizione dei punti organico tra i dipartimenti
– Ma quella non dipendeva dai risultati del VQR?
– Sì ma secondo lo Statuto d’Ateneo il rettore si riserva il 20%
– Azz! Quella norma me la sono persa… E comunque non so se il ricercatore otterrà l’abilitazione nazionale, supera solo due mediane su tre.
– Strano mi sembrava che avesse pubblicato tanto e poi il suo settore non è bibliometrico
– Sì ma quel coglione si ostina a pubblicare su riviste di fascia B e C che non prevedono la blind peer review e quindi non contano praticamente niente per il calcolo delle mediane. Pensa che l’ultimo articolo, un approfondito studio sulle monete etrusche del VI secolo a. C, lo ha pubblicato sulla rivista Outlet.
– Chi?
– Outlet
– Mai sentita
– È nuova… Non li conosco… So che però se ne fottono dei criteri dell’ANVUR… Questi rivendicano e addirittura sono orgogliosi del fatto di non sottoporre gli articoli alla revisione cieca tra pari
– Ah sì? Ma allora è una rivista seria
– (3 secondi di silenzio, poi risate)
– E poi comunque il nostro giovane numismatico ha sbagliato a mettere le pubblicazioni nella domanda di idoneità. Invece di inserire i saggi contenuti all’interno delle sue curatele, ha inserito direttamente le curatele, riprendendo la classificazione del CINECA mentre l’ANVUR e l’archivio digitale dell’Ateneo seguono norme leggermente diverse.
– Ma allora è proprio scemo. Ma non lo legge il regolamento?
– Eh no! Lo scemetto è troppo impegnato a fare ricerca per occuparsi di leggersi bene gli allegati A,B,C,D del bando più le note ministeriali successive.
– Ahhhhhh! Eccone un altro che ancora non ha capito che nell’università di oggi la figura del ricercatore puro non esiste più. Mica stiamo in America!
– Il classico topo di biblioteca… Mentre noi qui ad ammazzarci di seghe con la SUA.
– Ha proprio ragione Giavazzi sul Corriere della Sera…
– …tutti questi professori incapaci di fare un minimo fundraising e alieni alla governance dell’università. Pensa che ho conosciuto un giovane ricercatore di ittitologia che ancora non aveva capito la differenza tra FIRB, PRIN, PON e POR e quindi aveva presentato la domanda di finanziamento al PRIN pensando che fosse il FIRB quando era chiarissimo che il decreto ministeriale di febbraio li aveva invertiti.
– Mah, allora forse è meglio che non gli diano l’idoneità e poi, ripensandoci… un esperto di regolamenti come quello di assirologo ci serve. Nel mio corso di laurea si leggono troppi libri e pochi decreti e delibere
– In ogni caso bisognerà vedere come ripartiranno i posti all’interno del dipartimento. – C’è qualche regolamento? – Boh? Qualcuno lo farà… lo fanno sempre
– Adesso scusami ma devo partecipare al Consiglio di Dipartimento. Dobbiamo discutere le nuove regole di Ateneo per l’attivazione dei corsi di Dottorato
– Io invece ho prima il Consiglio di Corso di Laurea e poi il Consiglio di Facoltà che vuole razionalizzare il calendario degli esami.
– Razionalizzare… (risata). È successo pure da noi. È una fregatura. In realtà vogliono moltiplicare gli appelli e omogeneizzare il calendario degli esami indipendentemente dal tipo di Corso di Laurea per venire incontro alle richieste degli studenti
– Ci mancavano solo gli studenti adesso… Ma non si rendono conto di cosa vuol dire mettere d’accordo 20 corsi di laurea e 200 professori? Che vuoi omogeneizzare… Con l’accorpamento dei dipartimenti prodotto dalla legge Gelmini nella stessa facoltà ti puoi ritrovare un Corso di laurea in Storia dell’arte ellenica e uno in Psicologia dello sviluppo cognitivo
– Tutti con i loro regolamenti del cazzo ovviamente
– E poi comunque già ci sono l’appello straordinario, quello per i laureandi, per i fuoricorso, per i fuorisede, per i fuoriclasse, per i fuoribordo…
– …per gli zoppi, per gli impotenti, per i froci, per i carcerati…
– …per gli extracomunitari, per gli zingari, per i divorziati, per gli esodati…
– …per i musulmani che fanno il Ramadam, per gli ebrei che fanno lo Yon Kippur, per gli Hare Krishna che non fanno un cazzo…
– …e pure per quelli che c’hanno qualcosa che gli pende a sinistra.
– (risate) Un appello al giorno, come i santi sul calendario.
– E pensare che le facoltà dovevano scomparire
– Dipende da come l’ateneo ha interpretato la Legge Gelmini per la redazione dei vari statuti locali. C’è chi ha lasciato le Facoltà, chi le ha chiamate Scuole, chi Poli…
– (silenzio prolungato)
– Certo che però tutti ‘sti regolamenti…
– …e le delibere del Dipartimento, della Facoltà, del Senato Accademico e del Consiglio di Amministrazione…
– …e i decreti rettorali…
– …e le note ministeriali…
– …e i criteri di valutazione e autovalutazione…
– …e i pareri delle commissioni, del CUN e della CRUI…
– …che però almeno questi sono pareri e per fortuna non contano nulla… pensa invece ai parametri e alle formule per l’abilitazione, per la ripartizione dei punti organico, per il calcolo delle rappresentanze dei Dipartimenti nei Consigli di facoltà, per far tornare i conti con i crediti formativi e i requisiti minimi.
– L’unica cosa positiva di fare il presidente (anzi il Coordinatore, da poco ci hanno cambiato nome) di Corso di Laurea è che sono diventato un mago con Excel e pensare che al liceo mi avevano rimandato in matematica
– Ma possibile che in Italia non si riesca a fare una riforma che non moltiplichi e frammenti ancora di più le competenze? Prima la riforma Berlinguer che sancisce l’autonomia universitaria, poi la riforma Gelmini che prova ricentralizzare tutto ma senza abolire gli organismi precedenti. Tutti deliberativi. Tutti con le loro maledette norme. E in mezzo la riforma Moratti che io non ho mai capito fino in fondo.
– Se ci pensi è la storia dell’Italia… che può essere centralista, autonomista, fascista, anarchica… e pure tutte e quattro le cose insieme. È in questi magici periodi che il regolamento assume un carattere divino in quanto unico strumento di legittimazione contemporanea di tutte le forme di governo e degli organismi che le compongono. Regolamento dunque sono…
– E adesso siamo alle prese con la mania della valutazione e dell’autovalutazione; regolamento e autoregolamento
– Che poi io la valutazione la capisco e al limite la condivido pure, ma l’autovalutazione? Da quando sono presidente del Corso di Laurea già vado due volte a settimana dall’analista… e la mia manager didattico, da quando è entrata in vigore la legge Gelmini, è diventata alcolizzata… Come farà ad autovalutarsi Dio solo lo sa…
– E non dimentichiamoci che in Italia siamo cattolici, per noi l’assoluzione è di default; mica siamo protestanti
– E invece faremmo bene a protestare
– Mah! Mi pare che ormai non ci si fila più nessuno…
– Vabbe’; adesso ti saluto che prima di andare al Consiglio di Dipartimento devo inserire i programmi nel GOMP – Cazzo il GOMP…
– …il GOMP
(La conversazione telefonica si interrompe improvvisamente qui)
01 agosto 2014
Al Chiarissimo Prof. (omissis) Direttore del Dipartimento di Studi Criminologici dell’Università degli studi di (Omissis)
Esimio Professore, invio alla Vostra illuminata attenzione l’intercettazione in allegato, sperando che possiate decodificare il senso nascosto della suddetta conversazione. Confidiamo nella professionalità dei vostri esperti e dei vostri ricercatori che hanno già svolto un brillante lavoro nell’analisi dei pizzini di Bernardo Provenzano. Confidiamo soprattutto nella vostra conoscenza dell’insondabile meccanismo burocratico universitario e nella dimestichezza con l’astruso codice linguistico ivi utilizzato. Detto linguaggio, un misto di volgarità a sfondo omofobo e razzista e acronimi incomprensibili, normalmente non pertinente ad un ambiente accademico, induce a sospettare che sotto un primo livello di lettura si possa celare qualcosa di non propriamente limpido e cristallino. Nel ringraziarLa
Firmato Colonnello (omissis), comandante della V Sezione Anti Terrorismo e Sicurezza Nazionale – Roma