
Non sono credente, eppure sono impregnato di cultura cattolica: non posso vedere violenze tra persone e odio la guerra oltre le ragioni e i torti. Al tempo stesso cerco di non professare alcuna ideologia che porti al “pensiero unico” o a certezze assolute. Cerco di essere sempre pronto a cambiare idea. Nel precedente articolo su questo blog, “Non servono eroi” – https://umbertocao.com/2022/03/14/non-servono-eroi/ – avevo scritto: Zelenskyj deve smettere di incitare alla lotta armata come un tribuno di altri tempi, dovrebbe lodare il suo popolo che sta dimostrando coraggio e desiderio di libertà ed invitarlo a scendere in piazza urlando “Russi, fascisti, tornate alle vostre case”, come hanno fatto quegli anziani e quelle donne di Kherson al passaggio delle colonne militari degli invasori. Zelenskyj si dovrà impegnare in tutti i modi per ottenere una pace conveniente, anche pagandone un prezzo. I Russi capiranno che sono in un paese che non li vuole. Sarà poi la comunità mondiale e la storia a punire i colpevoli. Davide abbatte Golia solo nel mito, nella realtà l’Ucraina non potrà mai resistere alla Russia. Ogni giorno di guerra in più equivale e nuovi morti. Ogni azione di guerra amplia sempre più i confini delle sofferenze. Ogni altro attore di questa guerra apre scenari terribili. E’ tutto giusto, ma non è per nulla vero. Quello che sta accadendo in Ucraina, che è accaduto a Bucha, che si è verificato in altre guerre più lontane, in Afghanistan, in Iraq, in Siria, oggi nello Yemen e, ancora, chissà dove, ci conferma che la guerra distrugge anche le cose giuste e sconvolge ragione e sentimenti. Dopo avere visto quello che è successo dal 24 febbraio di quest’anno sino ad oggi, le inaudite distruzioni, decine di migliaia di morti militari e civili, una donna moribonda portata via col bimbo in grembo e centinaia di cadaveri abbandonati per strada o gettati nelle fosse comuni, non scriverei più il brano riportato sopra. Il conforto della distanza fisica dalle tragedie mi solleva e al tempo stesso mi ripugna. E così mi arrendo: non sono in grado di giudicare perchè non sono più in grado di capire. Spero solo che il mio orrore non si trasformi in odio.